È stato presentato oggi presso la Siarc Ristorazione l’Addendum all’Accordo 2016-2019 tra Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo “Progettare il futuro”, dedicato alla competitività e alla trasformazione delle imprese per cogliere le opportunità offerte dalla ‘quarta rivoluzione industriale’.

L’Addendum “Promuovere una nuova cultura di impresa per una crescita sostenibile” valorizza gli aspetti già previsti dall’Accordo in vigore e, dando ulteriore impulso alla collaborazione, promuove una nuova cultura di impresa, intesa come capacità degli imprenditori di attivarsi per cogliere soluzioni e strumenti disponibili per il rafforzamento aziendale.

 

Catanzaro è stata scelta come prima tappa del nuovo roadshow per raccontare sul territorio le soluzioni a supporto del rafforzamento delle imprese previste dalla collaborazione. La partnership, che mette a disposizione un plafond nazionale di 90 miliardi di euro, dei quali 700 milioni destinati alle imprese calabresi, viene presentata dentro i luoghi deputati ad accogliere e far proprie le finalità dell’accordo: le imprese. Dopo l’introduzione dei lavori da parte di Natale Mazzuca, presidente Unindustria Calabria, Fabrizio Guelpa, responsabile Industry& Banking, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, ha parlato dello “Scenario macroeconomico” e, a seguire, Francesco Guido, direttore regionale Intesa Sanpaolo e direttore generale Banco di Napoli, ha presentato l’ accordo tra Intesa Sanpaolo e Confindustria Piccola Industria, mentre  Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria, ha parlato della “Cultura di impresa per la crescita delle PMI”. Su “Il supporto al rafforzamento del sistema produttivo” hanno poi discusso Simona Albano, Siarc, Eugenio Caniglia, direttore Area Imprese Calabro Lucana Intesa Sanpaolo, Aldo Ferrara, presidente Piccola Industria Unindustria Calabria e vice presidente Piccola Industria Confindustria con delega alla Finanza per la crescita.

 

Per l’industria italiana – composta soprattutto da PMI – diventa sempre più strategico rafforzarsi e adottare nuovi modelli di business. Per questo è determinante puntare con decisione sulla sostenibilità – economica, sociale ed ambientale – favorendo l’adozione di processi di sviluppo qualitativo che rendano le imprese, nessuna esclusa, capaci di adattarsi ai cambiamenti e di saperli governare.

 

In tale contesto si inserisce Industria 4.0 che può essere la strada per recuperare competitività e per creare nuovi posti di lavoro grazie a elevate competenze, nuovi modelli di business e tecnologie innovative. Le opportunità di sviluppo per le realtà aziendali che riusciranno a cogliere questa sfida sono enormi, ma richiedono un intervento a tutto tondo, con investimenti in capitale fisso e immateriale, soprattutto in ricerca, innovazione e formazione, nonché trasformazioni organizzative e una continua attenzione alle evoluzioni in corso.

Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria: “L’Accordo triennale con Intesa Sanpaolo entra ora nella seconda fase. Dopo aver coinvolto più di 3000 imprenditori per parlare di accelerazione, trasformazione digitale e competitività, questa virtuosa collaborazione si concentra sui temi della cultura d’impresa, della formazione e della sostenibilità. Bisogna evolversi verso un nuovo modello imprenditoriale capace di mettere la persona al centro e in grado di valorizzare i fattori qualitativi e del capitale. Il rapporto banca-impresa diventa ancora una volta il catalizzatore del cambiamento in grado di accompagnare le aziende nei percorsi di crescita qualitativa e di innovazione. Le potenzialità di questa sinergia sono ancora più ampie al Sud dove ci sono alcuni importanti segnali di ripresa che vanno guidati e sostenuti”.

Natale Mazzuca, presidente Unindustria Calabria: “La strada dell’innovazione continua rappresenta un percorso obbligato per le aziende manifatturiere. Restare indietro significa perdere capacità competitiva, quote di mercato e possibilità di crescita e sviluppo. Riuscire a cogliere appieno le opportunità offerte dalla nuova rivoluzione industriale può rappresentare per le nostre piccole e medie imprese l’occasione per effettuare un significativo balzo in avanti. È per queste ragioni che come Unindustria Calabria abbiamo dato vita ad un Digital Innovation Hub insieme alle università calabresi, alla Regione Calabria, a Confindustria Digitale ed al Cluster Fabbrica Intelligente”.

Francesco Guido, direttore regionale di Intesa Sanpaolo e direttore generale Banco di Napoli: Seppure in un quadro economico migliorato rispetto al passato dobbiamo registrare come non vi sia ancora un’adeguata ripresa degli investimenti produttivi. è un problema globale, ma che in Italia è particolarmente avvertibile vista la piccola dimensione e conseguente scarsa patrimonializzazione delle nostre PMI. L’accordo che presentiamo oggi vuole aiutare le aziende italiane a migliorare la loro capitalizzazione e a cogliere le grandi opportunità che la digitalizzazione e i nuovi scenari offerti dalla quarta rivoluzione industriale offrono. Azioni che richiedono investimenti sia finanziari che nel capitale umano. Inoltre abbiamo voluto arricchire l’accordo di nuovi contenuti volti ad integrare la valorizzazione del capitale delle imprese attraverso elementi intangibili come la formazione, il cambiamento di cultura imprenditoriale e un nuovo modo, più sostenibile, di fare impresa”.

Aldo Ferrara, presidente Piccola Industria Unindustria Calabria: “Si tratta di un accordo strategico ed al tempo stesso dinamico, capace di generare ricadute immediate e di supportarne altre per il futuro. La convenzione, infatti, nasce da una collaborazione solida tra Piccola Industria e Intesa Sanpaolo e si arricchirà di volta in volta grazie ai contributi ed alle valutazioni offerte dagli imprenditori e dagli esperti. Diamo così concretezza ad un disegno di cambiamento del sistema produttivo italiano, che nei territori deve necessariamente irrobustirsi e crescere”.

 

La collaborazione è imperniata su: Ecosistemi di imprese, filiere e integrazione di business; finanza per la crescita e nuova imprenditorialità; formazione; passaggio generazionale; sostenibilità

 

Ecosistemi di imprese e integrazione di business

Intesa Sanpaolo e Piccola Industria Confindustria intendono mettere a disposizione un insieme di soluzioni che permettano alle imprese di trasformarsi, migliorando i processi produttivi, ricorrendo a nuove tecnologie e a nuove metodologie, tra cui i percorsi “Lean 4.0” che abilitano le imprese alle tecnologie digitali.

 

In particolare le filiere rappresentano un veicolo strategico per facilitare la trasmissione di informazioni, tecnologie, competenze e propensione al cambiamento tra le imprese che ne fanno parte. L’azienda capofiliera non trasferisce, infatti, solo il proprio merito creditizio al fornitore strategico, ma anche la propria cultura e le proprie competenze al fine di fare sistema.

 

Finanza per la crescita e nuova imprenditorialità

L’accordo punta a finanziare la crescita del business valorizzando il patrimonio intangibile delle imprese attraverso fattori qualitativi legati al credito: tra questi la capacità innovativa, la formazione e la strategicità della catena fornitore-champion. Intesa Sanpaolo mette inoltre a disposizione ilmodello di valutazione delle startup, il DATS (Due DiligenceAssessmentToolScorecard). Si tratta del primo modello di valutazione “forwardlooking” adottato da una banca per i finanziamenti in debito, basato su logiche derivate dalla valutazione degli investitori in Venture Capital.

 

Formazione

Gli imprenditori e i loro collaboratori potranno accedere a un insieme di iniziative informative eformative tra cui “Skills4Capital”, una linea dedicata a far comprendere le strategie e le soluzionipiù adatte per l’apertura del capitale al mercato, il miglioramento della governance, della comunicazione e la valorizzazione dei talenti e delle competenze aziendali.

 

Passaggio generazionale

Sono previste iniziative ad hoc per accompagnare le imprese in questo cambiamento diffondendo best practice, nuove tecniche di gestione aziendale e soluzioni idonee a cogliere le opportunità legateal cambiamento.

 

Sostenibilità

Per garantire una crescita sostenibile e duratura è necessario valorizzare strategie e investimenti in innovazione, digitalizzazione, progetti di integrazione. Rimane centrale l’impegno per diffondere le opportunità del Piano nazionale Impresa 4.0, che siarricchisce di nuove forme di collaborazione, tra cui quelle relative ai Digital Innovation Hub della rete di Confindustria per diffondere la conoscenza delle tecnologie digitali e delle innovazioni organizzative come il lean management.

 

La sostenibilità ambientale sarà promossa attraverso attività nell’ambito dell’economia circolare e della cultura della resilienza intesa come strategia di prevenzione dei rischi ambientali e di messa in sicurezza delle strutture industriali, anche attraverso soluzioni finanziarie e assicurative ad hoc.

 

L’evoluzione delle imprese verso modelli di sviluppo sempre più responsabili e sostenibili saràincentivata diffondendo i benefici del welfare aziendale per le imprese, in termini di produttività e di benessere e qualità della vita dei collaboratori. In questo ambito Intesa Sanpaolo ha creatola piattaforma Welfare Hub e intende “dare valore” creditizio ad un nuovo modo di fare impresaresponsabile e sostenibile.

 

L’ECONOMIA DELLA CALABRIA

La struttura economica della regione si articola in oltre 159 mila imprese attive, che si concentrano nel comparto del commercio (35%), dei servizi (35%) e dell’agricoltura (20%) e che nel loro insieme hanno registrato una crescita tra il 2016 e il 2017 dell’1%. In questo contesto sono inoltre presenti circa 200 start-up innovative che rappresentano l’1,2% del totale imprese attive, mentre la regione più virtuosa da questo punto di vista è la Lombardia con un’incidenza del 2,8%.

L’attuale contesto competitivo e la necessità di colmare il ritardo accumulato dalla regione in termini di investimenti fissi (rispetto al 2010 la Calabria ha perso circa un terzo degli investimenti), richiede interventi non solo in macchinari, ma anche in componenti immateriali che permettano di ottimizzare l’effetto di accelerazione della crescita. Proprio nel settore degli investimenti, da una recente indagine svolta a febbraio 2018 con il coinvolgimento della struttura commerciale Imprese di Gruppo che a livello nazionale ha coinvolto oltre 2.000 colleghi con valutazioni su circa 127.500 imprese clienti, emerge per la regione Calabria che nel 2017 circa il 13% delle imprese clienti hanno realizzato investimenti 4.0 (a fronte di una media nazionale del 15%) e all’interno di questo campione un’impresa su 5 non si è limitata al solo esborso finanziario, ma sta rivedendo la propria struttura organizzativa e sta implementando attività di formazione del personale.

Il tema del capitale umano sarà sempre più centrale, soprattutto in termini di capacità di attrazione e sviluppo delle conoscenze. Nel periodo 2006-2016 l’incidenza dei laureati in Calabria (al netto delle morti di residenti in possesso del titolo universitario) è aumentata di 4,1 punti percentuali, in linea con la media italiana. La regione tuttavia soffre della perdita di capitale umano riconducibile ai movimenti verso il Centro Nord e, in misura minore, alle migrazioni verso l’estero.