Dall’indice dei prezzi all’ingrosso dei prodotti agroalimentari, realizzato da Unioncamere e BMTI, emergono a maggio aumenti rispetto al mese precedente per i prezzi all’ingrosso dei prodotti freschi, in particolare di quelli ortofrutticoli, del latte e delle carni avicole (pollo, tacchino). Sono scesi, invece, i prezzi all’ingrosso delle carni di bovino mentre tra i prodotti lavorati sono rimasti stabili quelli dell’olio di oliva, del riso e delle farine.
Nello specifico, per quanto riguarda il comparto ortofrutticolo, le piogge del mese di maggio non hanno favorito il consumo di frutta e ortaggi tipicamente estivi. Inoltre, le grandinate che hanno colpito alcune zone di produzione hanno rovinato parte della produzione limitandone la disponibilità. Per quanto riguarda la frutta, sono aumentati i prezzi degli agrumi (+10% le arance e +8,4% i limoni) e delle pesche (quasi il 15%). Stabili i meloni e le mele e in calo del 15% i frutti di bosco. Tra gli ortaggi, salgono del 5,5% rispetto al mese precedente i prezzi delle melanzane, dei peperoni e delle zucchine. Calano, invece, del 14% i pomodori da insalata (-28,5% rispetto al 2023). Infine, salgono di quasi il 20% i prezzi all’ingrosso dei carciofi e dei fagiolini.
Per quanto riguarda il settore lattiero-caseario, dopo i ribassi dei mesi scorsi, salgono del 10,3% rispetto ad aprile i prezzi del latte spot, il latte sfuso in cisterna, sostenuto dalla domanda per la produzione di formaggi freschi. Su base annua la crescita è del +7,4%. Tra i formaggi, pur rallentando rispetto al mese precedente, è proseguita la crescita per i formaggi stagionati DOP (+0,9% rispetto ad aprile), con ulteriori rialzi per Grana Padano e Parmigiano Reggiano.
Il buon andamento del consumo di carni bianche ha spinto a maggio in rialzo le carni avicole, con un aumento del +7,7% rispetto ad aprile per la carne di pollo e del +4% per il tacchino. Cala del -2,6%, invece, il prezzo della carne di coniglio a causa di una domanda che risulta debole e di un’offerta contenuta.
Poche variazioni a maggio per i prezzi all’ingrosso del riso, in un mercato apparso statico. Tuttavia, nella prima parte di giugno sono tornati ad aumentare i prezzi dei risi cosiddetti destinati al mercato interno, tra cui l’Arborio e il Carnaroli, complici le attese di un calo delle prossime semine.
Infine, per quanto riguarda il settore ittico, i prezzi non hanno mostrato variazioni di rilievo su base mensile. L’unica eccezione è da attribuire ai prezzi del pesce spatola che sono aumentati di oltre il +50% rispetto al mese precedente, a causa di una limitata disponibilità del prodotto.