La messa a dimora di nuovi alberi in un Paese come l’Italia che dispone di appena 32,5 metri quadrati di verde urbano per abitante è fondamentale per affrontare l’emergenza climatica, fra alluvioni e ondate di calore, e per rompere l’assedio dello smog nelle città. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base degli ultimi dati Istat in occasione in occasione della giornata nazionale degli alberi che si festeggia per valorizzare il patrimonio arboreo italiano.
E’ importante affrontare il problema della ridotta disponibilità di spazi verdi nelle città – afferma Coldiretti – puntando su un grande piano di riqualificazione urbana di parchi e giardini che migliori la qualità dell’aria e della vita della popolazione dando una spinta all’economia e all’occupazione considerato che – evidenzia Coldiretti – la situazione è peggiore nelle metropoli dove i valori vanno dai 16,9 metri quadrati di verde pro capite di Roma ai 18,5 di Milano, sai 25,4 di Firenze ai 13,5 di Napoli, dai 9,4 di Bari ai 12 metri quadrati di Palermo, dai 22,1 di Bologna ai 23,7 di Torino.
Coldiretti con Rete Clima si è impegnata a piantare e curare 60mila alberi nel 2023 perché è necessario mettere a disposizione nelle città aree dove creare nuove foreste urbane, con lo scopo di aumentare la naturalità dei territori e le connessioni ecologiche locali, per ridurre le emissioni di CO2, migliorare la qualità dell’aria, favorire la biodiversità, ridurre le temperature e proteggere dalle ondate di calore che mettono a rischio la vita degli anziani.
Il verde è importante perché migliora anche la qualità della vita nelle città considerato che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno, secondo una analisi della Coldiretti. Tra le specie tipiche e autoctone di alberi e arbusti antismog ci sono – continua Coldiretti – la farnia, il leccio, il carpino bianco, l’acero campestre, il tiglio, il frassino maggiore, il pioppo, mentre tra gli arbusti la rosa canina, l’alloro, il ligustro, il corniolo, il biancospino.
In una situazione di cambiamenti climatici con ondate di calore sempre più intense e persistenti – sottolinea Coldiretti – è strategica la presenza e la gestione del verde urbano tanto che un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone dove non ci sono piante o ombreggiature verdi. Gli alberi infatti – continua Coldiretti – rinfrescano gli ambienti in cui si trovano grazie sia all’ombreggiatura che creano sia alla traspirazione e fotosintesi del fogliame diventando dei grandi condizionatori naturali: un’area verde urbana di 1500 metri quadrati raffredda in media 1,5 gradi e propaga i suoi positivi effetti a decine di metri di distanza.
“La valorizzazione del ruolo del verde a tutela della salute dei cittadini rappresenta una nuova opportunità per promuovere un settore cardine per l’economia italiana come il florovivaismo che – sottolinea il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – vale oltre 2,6 miliardi di euro con il coinvolgimento di 27.000 aziende florovivaistiche attive in Italia su 30mila ettari coltivati che garantiscono il lavoro lungo tutta la filiera a 200.000 persone a livello nazionale”.