Presentata una specifica denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria ed a quella della Corte dei conti di Catanzaro per lo svolgimento di adeguate indagini per accertare le possibili responsabilità in relazione agli innumerevoli roghi che hanno distrutto parte dei boschi dell’Aspromonte. 

Pur in presenza di un’azione decisa da parte della regione e di una difficile eredità, vi sono delle situazioni che meritano, certamente, degli approfondimenti. Si legge, infatti, nella denuncia: Il disastro avvenuto in Aspromonte è tale che non può, assolutamente, passare inosservato e deve, invece, interessare tutti gli Organi dello Stato per comprendere le ragioni della distruzione di un patrimonio millenario, riconosciuto anche dall’Unesco, che è andato in fumo in pochi giorni. 

Sulla vicenda vi sono diversi aspetti da indagare. In particolare, lo stato della programmazione, della prevenzione e l’adeguatezza degli interventi, tenendo ben presente quanto effettuato negli anni precedenti e la sufficienza del sistema di pronta segnalazione Afferma ancora Saccomanno: Si tratta di interrogativi che devono essere necessariamente verificati in quanto da questi potrebbero anche emergere delle gravi responsabilità che hanno portato alla distruzione di un bene comune di altissimo valore ambientale-sociale-storico. È vero che vi è stato un attacco concentrico da parte di tanti criminali, ma è anche vero che forse le misure assunte non sono state all’altezza.

Lo stesso Saccomanno si domanda in riferimento alla possibile partecipazione della ‘ndrangheta: Perché? Quale interesse può avere la criminalità organizzata a distruggere vaste aree del patrimonio boschivo? Acquisizione quasi gratuita delle aziende e dei terreni? Allontanare i media da altri argomenti? Mettere in ginocchio interi paesi per poi far valere il proprio peso in popolazioni disperate e messe in ginocchio economicamente e moralmente? Far saltare il sistema democratico dimostrando l’inefficienza dello Stato? Sono dimande che devono avere delle risposte certe per comprendere veramente le ragioni di tale catastrofe. Non è credibile che i tantissimi rovi siano stati accesi in modo occasionale da qualche pazzo o folle. Così come non è credibile che trattasi di azioni di singoli. Dietro, sicuramente, vi è una regia occulta che ha un programma ben preciso! 

Afferma, ancora, il commissario regionale della Lega che appare indispensabile, che su tali elementi e circostanze vi sia un’indagine veloce e approfondita, non potendo mandare nel dimenticatoio una situazione così grave, tenendo ben presente che negli altri parchi calabresi vi sono stati piccoli e normali incendi. Così come, è indispensabile stabilire se vi sono state mancanze, ritardi, omissioni o sottovalutazione delle questioni al fine di accertare se vi sono delle responsabilità da parte di coloro che avrebbero dovuto intervenire con celerità e adeguatezza. Nel frattempo, deve anche accertarsi se i possibili interventi di ripristino dei luoghi, indispensabili per evitare alluvioni, smottamenti, e allagamenti, siano da ritenersi adeguati alla gravità dei fatti ed alle condizioni dei territori. Una serie di perplessità, interrogativi e dubbi che devono essere al più presto chiariti sia per accertare eventuali responsabilità e sia per sollecitare interventi immediati e adeguati, compresi gli indispensabili ristori per gli imprenditori che per le comunità e i territori.