Tropea candidata a Capitale Italiana della Cultura 2022 è una scelta coraggiosa, una grande sfida da vincere, una opportunità per dare alla Calabria tutta una straordinaria visibilità internazionale. Puntare sulla più grande infrastruttura immateriale, capace di produrre effetti a costo quasi zero e di ridurre il gap che ci allontana da altre realtà, creando sviluppo sostenibile e proiettato eticamente verso il futuro: la cultura.
È quanto ha dichiarato Pina Mengano Amarelli presidente del Comitato d’onore per la candidatura della destinazione turistica, già componente del gruppo tecnico nazionale cultura di Confindustria per le candidature di Matera e Parma, esprimendo soddisfazione per il risultato raggiunto, intervistata da Sos Korai.
La Cultura Rinnova, è il nome del Dossier di candidatura. Investire in cultura – ha aggiunto la presidente del Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli – giova a qualsiasi livello; in Calabria il rinnovamento è importante anche per le infrastrutture materiali, soffriamo per la lontananza, i trasporti costano, ci sono disfunzioni, per le aziende è una grossa penalità. Paradossalmente il turismo può trarne vantaggio ma solo se si riesce a trovare il giusto equilibrio tra esclusività e marginalizzazione in modo da conquistare quello che si definisce splendido isolamento.
La Perla del Tirreno ha tutte le carte in regola per diventare Capitale Italiana Della Cultura 2022. Credo sia dovuto – ha detto la Amarelli – alla fama delle sue bellezze, apprezzate già dall’epoca del Grand Tour da viaggiatori di alto livello; le sue attrazioni si sono accresciute grazie a strutture turistiche sempre più adeguate e c’é poi la circostanza della novità: Tropea, rispetto ad altre località, cito a caso Verona o Procida, mette in luce un tesoro meno noto ma non perciò meno prezioso. Se non avessi creduto nella possibilità di realizzare questo sogno non avrei accettato! Sono certa che Tropea va a questo confronto con grandi possibilità di successo. Come imprenditrice sono abituata a pensare sempre a qualche utopia, nella consapevolezza che si devono avere molta intraprendenza e infinita fantasia per ottenere risultati impensabili.