“L’esito del Black Friday fa ben sperare che possano riprendere vivacità anche gli acquisti natalizi. Sarebbe molto importante per il settore commercio, visto che in poche settimane ogni piccolo imprenditore mette in gioco circa il 70 per cento del fatturato annuo. Tuttavia, i segnali raccolti in Calabria centrale sono meno incoraggianti rispetto alla media nazionale, evidenziando alcune criticità da affrontare”.
Lo afferma il direttore di Confcommercio Calabria Centrale Giovanni Ferrarelli commentando l’indagine, recentemente resa nota dall’Ufficio Studi di Confcommercio, che analizza i consumi delle scorse settimane, esprimendo un rinnovato ottimismo per quelli legati al periodo natalizio.
“I dati – continua Ferrarelli – ci dicono che in occasione del Black Friday gli italiani hanno speso in media tra i 220 e i 230 euro a testa, ma in Calabria centrale la spesa media si è fermata intorno ai 150-160 euro, segnalando un divario che riflette il minore potere d’acquisto nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. Questo dato, influenzato da un mercato del lavoro più debole e da una maggiore incidenza dell’inflazione, ci impone una riflessione. Anche le previsioni per i consumi natalizi restano più contenute nelle nostre province: se a livello nazionale la spesa per i regali è stimata in aumento dai 186 ai 207 euro pro capite, nei nostri territori il trend sembra essere più moderato, con una crescita più timida che potrebbe attestarsi attorno ai 170-180 euro”.
Ferrarelli aggiunge poi: “Una parte significativa dei consumi sarà assorbita dal commercio online, che nella nostra regione ha registrato un incremento costante, ma che continua a pesare in modo rilevante sul già fragile tessuto commerciale locale. La desertificazione commercialeche agita i territori è un tema centrale per il rischio di un inverno economico prolungato, soprattutto nei piccoli centri che stanno vivendo una desertificazione sempre più marcata. Questo deve far riflettere non solo i consumatori, ma anche le istituzioni e gli operatori economici. I negozi tradizionali sono l’anima delle comunità, sostenerli significa preservare posti di lavoro, sicurezza e la qualità della vita nelle città. Tuttavia, i piccoli commercianti continuano a scontare un ritardo nell’adattamento alle nuove tecnologie e nell’adozione di strategie innovative”.
“Allo stesso tempo – conclude Ferrarelli – è fondamentale che i commercianti locali non si limitino a resistere alle sfide del commercio online e dell’innovazione, ma che le affrontino come opportunità per crescere e reinventarsi. Strumenti come l’intelligenza artificiale possono rappresentare risorse strategiche per semplificare la gestione quotidiana e migliorare significativamente le performance aziendali. Automatizzando attività ripetitive e raccogliendo dati utili sui clienti, anche i piccoli imprenditori calabresi hanno l’opportunità di elaborare strategie più efficaci e personalizzate, colmando così parte del divario competitivo rispetto a realtà più avanzate in Italia e in Europa. Sfruttare queste innovazioni – conclude – non significa solo salvaguardare i posti di lavoro sul territorio, ma anche costruire una nuova competitività per il commercio tradizionale in un contesto economico sempre più globale. Solo così si potrà contribuire in modo duraturo al rafforzamento dell’intera economia locale”.