Borsa Mediterranea Turismo archeologico. Effetto “Covid” sulle aree interne: +6,9% di turisti

Tra il 2019 e il 2023, le aree interne hanno visto una crescita degli arrivi turistici del 6,9% contro l’1,3% del resto del Paese, con una permanenza media di 4 notti anziché 3. E’ una sorta di “effetto Covid” in positivo, che ha portato maggior visibilità a territori considerati prima poco attrattivi. Sulla scia di questa evoluzione delle inclinazioni dei turisti, sempre più attratti dal patrimonio culturale del nostro Paese, Unioncamere ed Isnart, in collaborazione con l’Associazione Mirabilia Network, insieme alle Camere di commercio di Campania, Basilicata e Puglia, lanciano un progetto di valorizzazione turistica della “Via Appia”, la Regina Viarum che dallo scorso 27 luglio è entrata a far parte della prestigiosa Lista del Patrimonio Mondiale Unesco (60° riconoscimento per l’Italia). Dell’iniziativa si è discusso in occasione della XXVI edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, importante manifestazione patrocinata da UNESCO e UNWTO che approfondisce il peso crescente in termini di domanda e presenze del segmento del turismo dei beni culturali.

Il patrimonio culturale italiano, che 10 anni fa risultava appena al 7° posto tra le motivazioni di visita dei visitatori (italiani e stranieri) nel nostro Paese, è da tre anni saldamente al primo posto, attraendo da solo un turista su 4, per un volume di spesa turistica complessiva che, per le sole città d’arte, è stimata in 40,7 miliardi di euro nel 2023 (il 48,1% dell’impatto economico complessivo del turismo). Il riconoscimento della Via Appia apre grandi opportunità di valorizzazione e maggiore attrattività turistica per le aree interne delle 4 regioni attraversate: Lazio, Campania Basilicata e Puglia, per 89 Comuni coinvolti. Queste aree si candidano così a diventare una meta ambita per il turista potenziale visitatore delle aree interne che presenta caratteristiche specifiche: prevalentemente è un millennial (nel 46,4% dei casi), laureato (52,4%), con buona capacità di spesa, fortemente attratto dal patrimonio ambientale ed
attento ai temi della sostenibilità. Un bacino potenziale di nuova utenza turistica che va “corteggiato”; con un duplice obiettivo: favorire la destagionalizzazione e valorizzare i borghi e piccoli centri, decentrando progressivamente i flussi turistici dalle coste.
“La centralità dell’arte e della cultura italiana à stata ben colta dalla rete Mirabilia che ha coinvolto 21 Camere di commercio nel comune obiettivo di potenziare il turismo culturale e le eccellenze territoriali collegate ai luoghi Unesco meno conosciuti”, ha dichiarato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “La fusione in fase di finalizzazione tra Mirabilia e Isnart, la consortile del sistema camerale che da oltre trent’anni analizza la filiera turistica italiana, è un passaggio importantissimo per contribuire a dare corpo alla competenza in tema di promozione e valorizzazione dei beni culturali a fini turistici attribuita alla rete camerale”, ha aggiunto Prete, secondo il quale “il progetto “Appia Antica” si muove proprio in questa direzione: dare vita ad una progettualità trasversale a più territori, guidata dalle Camere di commercio, per una valorizzazione turistica di destinazioni interne del Paese basata sulla valorizzazione dei beni culturali, con una forte attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e sociale.”