Rete ospedaliera calabrese, Alecci: “Sono senza parole, il nuovo piano sarà ancora oggetto di revisione”

Sul nuovo Piano della rete Ospedaliera calabrese, le dichiarazioni appena rilasciate dal presidente e Commissario ad Acta Roberto Occhiuto mi hanno davvero lasciato senza parole. E’ preoccupante che riguardo un documento attesissimo, studiato per mesi, che avrebbe dovuto ridisegnare il futuro della Sanità nella nostra regione, appena rilasciato venga in qualche modo “sconfessato” dalla stessa struttura commissariale, perché dovrà essere “oggetto di revisione”. Ed è sconfortante che dopo più di 2 anni in cui abbiamo ascoltato proclami, abbiamo assistito alla nomina di vari consulenti e manager di valore internazionale, più volte in aula abbiamo discusso e votato le sorti della famigerata “Azienda Zero” (tra l’altro ferma al palo!), oggi la Regione Calabria si ritrovi ancora in questa situazione di attesa.

Il rilascio del documento aveva già creato numerosi malumori poiché mortificava alcuni territori, soprattutto quelli di montagna, che in un futuro prossimo avrebbero perso anche gli ultimi “baluardi” di sanità pubblica presenti. Sono molti i comitati spontanei di cittadini che in questi ultimi mesi hanno annunciato battaglia contro alcune decisioni previste dal suddetto piano. Ma, al di là delle scelte politiche e amministrative che vanno pur fatte, la cosa che lascia stupiti in questa situazione è la sensazione di totale assenza di programmazione che mai ci saremmo aspettati da un politico esperto e capace come il Presidente Occhiuto. Anche perché, sempre riferendosi alle dichiarazioni del Presidente, nei vari passaggi di approvazione tra Commissario, sub commissari e Ministeri, qualcosa evidentemente è stato perso di vista, qualche passaggio non ha funzionato e non è stato gestito in maniera adeguata, probabilmente c’è stato qualche errore di impreparazione e di valutazione. E sebbene sembri un triste refrain, la nostra regione non ha più tempo da perdere. Spesso sentiamo dire che la Sanità della Calabria è allo sbando. Non credo sia un’espressione del tutto corretta. La situazione della nostra Sanità, come confermano fatti del genere, nasce dall’assenza di linee di indirizzo programmatiche, dall’assenza di una visione chiara degli obiettivi che si intendono raggiungere, dai continui avvicendamenti ai vertici delle Asp, dove ancora si attendono le nomine dei direttori generali, dal rinvio dei concorsi, da scelte sempre troppo istintive piuttosto che da ragionamenti di lungo periodo. Dopo più di 2 anni di commissariamento Occhiuto ci saremmo aspettati molto, molto di più.