Dopo tanti anni di rimandi, credo sia arrivato il momento di mettere la parola fine alla vergognosa questione della Statale 106! Gli incidenti di ieri mettono ancora una volta tragicamente in primo piano la messa in sicurezza e l’ammodernamento di questa arteria importantissima, non solo per la nostra regione, ma per l’intera Europa. Oltre 750 vittime dal 1996, 7 morti già nel 2022, evidenziano la drammatica urgenza di una presa di posizione decisa, per un’opera inserita nella Legge Obiettivo del 2001. Gli interventi “spezzatino” che si sono susseguiti in questi decenni non hanno risolto le problematiche croniche che evidentemente richiedono soluzioni “straordinarie”.

Ad oggi, in Calabria su 415 km ne sono stati completati solo 67. Le risorse ancora esigue ed incerte non fanno ben sperare per il futuro. Quella per la Statale 106 è una battaglia che deve portare avanti la Calabria in tutte le sedi opportune, fuori da logiche politiche, per mettere fine a quella che ormai alcuni definiscono “una strage di Stato”.

A questo riguardo sono rimasto amareggiato nell’apprendere che il 24 febbraio scorso in sede di Quarta Commissione (Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente) non fossero presenti l’Assessore alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici della Regione Mauro Dolce, il Commissario Straordinario per la Statale 106 Massimo Simonini e il Resp. Struttura Territoriale Calabria ANAS Francesco Caporaso. Assenze che rappresentano non solo una mancanza di rispetto nei confronti delle vittime e delle loro famiglie, ma rendono difficile una piena conoscenza dello stato dell’arte in vista del Consiglio regionale odierno.

A questo proposito, nella mozione presentata, ho insistito affinchè venisse inserita la richiesta di prendere contatti col Governo centrale al fine di emanare un Decreto Legge specifico che disciplini tutti i passaggi utili al completamento della Statale 106 e la nomina di un Commissario ad acta che possa dedicarsi “unicamente” a tale attività, in quanto l’attuale commissario ricopre il medesimo ruolo anche per un’altra importante arteria stradale come la E78 Fano-Grosseto.

Concentrando uomini e risorse certe verso l’obiettivo unitario della messa in sicurezza e dell’ammodernamento della Statale Jonica 106 sarà possibile, come visto ad esempio nell’azione di ricostruzione del Ponte Morandi di Genova, concludere in tempi ragionevoli i lavori previsti. Solo in questo modo, dopo tanti anni si potrebbe finalmente mettere in sicurezza la cosiddetta “Strada della Morte”, garantendo ai cittadini calabresi “il diritto ad una mobilità sicura ed efficace” e una migliore accessibilità alla nostra regione dal tratto adriatico, con importanti ricadute su tutti i comparti, come quelli del turismo, del commercio e dell’industria.