“Crediamo molto nel valore strategico del binomio ambiente e salute, e per questo motivo abbiamo colto l’occasione di attivare una partnership con l’AVIS provinciale di Catanzaro, non solo per la sua meritoria storia nel volontariato, e quindi di presenza sul territorio, ma anche perché con essa siamo in grado di fare rete per un migliore servizio ai cittadini e, ciascuno per la propria competenza, anche al servizio sanitario regionale”.
E’ quanto dichiarato dal direttore generale dell’Arpacal, Domenico Pappaterra, a commento della convenzione per lo svolgimento di attività comuni sul binomio ambiente e salute che martedì 1 febbraio prossimo, alle ore 17:30 a Catanzaro, firmerà con il presidente dell’Avis provinciale di Catanzaro, Francesco Parrottino.
“Voglio ringraziare – aggiunge Pappaterra – per questo accordo non soltanto Francesco Parrottino, presidente dell’AVIS provinciale di Catanzaro, ma anche il direttore scientifico, Michelangelo Iannone, che, con la sua esperienza come medico e docente universitario, ha dato il giusto impulso a questo progetto connesso all’epidemiologia ambientale ed altri che stiamo sviluppando”.
Questa iniziativa, infatti, è stata fortemente voluta dal Direttore scientifico dell’Agenzia ambientale calabrese, Michelangelo Iannone, che, da medico nonché docente dell’Università Magna Grecia e ricercatore CNR di lungo corso nell’epidemiologia ambientale, ha già dall’anno scorso, in occasione di una interlocuzione con la facoltà di Farmacia dell’ateneo catanzarese per l’attivazione di un corso universitario in “One Health”, puntato molto anche sul binomio ambiente e salute. “Il binomio salute e ambiente – dichiara Iannone- è una visione ormai irrinunciabile per il sistema di protezione ambientale e questa convenzione è un modo concreto per riuscire a fare rete e migliorare le attività mettendole al servizio del sistema sanitario regionale e dei cittadini”.
L’accordo fa forza sulla capillarità di un’associazione come Avis, particolarmente qualificata in ambito sanitario, per riuscire ad avvicinare lo scopo delle politiche ambientali all’esigenza di tutela della salute. Le attività previste dalla convenzione riguardano diversi ambiti di indagine ambientale che hanno effetti sulla salute umana: dalla virologia ambientale, alla qualità dell’aria, dall’amianto, ai campi elettromagnetici solo per fare degli esempi.
Arpacal, inoltre, potrà avvalersi delle numerose sedi Avis per realizzare specifiche campagne ambientali, finalizzate alla divulgazione scientifica dei dati di monitoraggio che hanno effetti sulla salute. A partire dalla campagna di misurazione del radon, ad esempio, che è già operativa grazie al supporto di Salvatore Procopio, fisico del laboratorio “E. Majorana” del Dipartimento provinciale di Catanzaro, che ha avviato il monitoraggio di tutte le sedi Avis per realizzare una campagna mirata alla misurazione e la valutazione del rischio connesso alla concentrazione di attività del gas radon nei luoghi di lavoro e ambienti di vita (d.lgs. n. 101/2020).
Considerato che il gas radon negli ambienti confinati è classificato dalla OMS come cancerogeno certo di gruppo 1 ed è stimato come la seconda causa di rischio di insorgenza di tumore al polmone dopo il fumo, i dati del monitoraggio radon effettuato da Arpacal, attraverso il Laboratorio Fisico del Dipartimento di Catanzaro, risultano particolarmente significativi.
L’ISIN, l’ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, infatti, sulla base dei dati dell’agenzia, considera oggettivi i rischi di elevate concentrazioni di radon in Calabria, a conferma che la formazione rocciosa di tipo alpino e la presenza importante di faglie, rappresentano elementi assai predisponenti per la formazione del radon.
L’approccio che Arpacal salvaguarda in questo ambito di attività, nel binomio ambiente e salute, riprende e consolida il percorso di prevenzione, garantendo attraverso l’adozione di alcuni interventi tecnici, la riduzione e l’eliminazione del rischio radon per la salute.