Una targa per riconoscere la Gerardo Sacco come eccellenza nazionale nell’oreficeria italiana

Una targa per riconoscere la Gerardo Sacco come eccellenza nazionale nell’oreficeria italiana. E’ quella che è stata consegnata oggi pomeriggio presso la sede della maison orafa da Pasquale Bruscino, governatore del Distretto 108 YA Campania-Calabria-Lucania, accompagnato dal dott. Bruno Canetti.

A riceverla Viviana Sacco, amministratore unico dell’azienda che ha accolto anche diversi rappresentanti territoriali dell’associazione con in testa il presidente del distretto Francesco Palermo. La consegna è stata preceduta da un tour per l’azienda che ha particolarmente colpito Bruscino, il quale si è sentito di anticipare anche un ulteriore riconoscimento: “Un Melvin Jones, l’onorificenza più alta che la nostra associazione può dare. Inoltre proverò a commissionare agli artisti di Gerardo Sacco un nostro distintivo stilizzato per le donne del nostro distretto, da proporre magari anche a tutti gli associati nazionali”.

Il maestro Gerardo Sacco, assente per un impegno assunto in precedenza, ha tenuto comunque a collegarsi per dare in breve saluto e ringraziare i rappresentanti del Lion.
Nel suo intervento Pasquale Bruscino ha analizzato la situazione attuale del nostro Paese, riconoscendo come modello proprio la Gerardo Sacco: “Dobbiamo uscire più forti da questa pandemia, dobbiamo guardare anche alle nuove povertà che si possono ritrovare nella solitudine o in un posto di lavoro. Questa azienda ha quaranta dipendenti, ma ne ha altrettanti di indotto. Ho sempre definito la Calabria come un povero seduto su un grande tesoro. Gerardo Sacco invece è un esempio positivo, che valorizza le eccellenze di questa terra e noi tutti dobbiamo cercare di incentivare i nostri giovani a rimanere, anziché partire. Voi avete una vocazione: l’arte del fare, non possiamo più cedere i nostri giovani all’Europa, ma metterli nelle condizioni di rimanere qui”.

La targa è stata consegnata nelle mani di Viviana Sacco, che non ha nascosto la propria soddisfazione: “Il nostro orgoglio più grande è proprio questo, ci sono giovani che provengono dagli istituti tecnici con indirizzo orafo, altri che hanno frequentato l’istituto artistico è chi è entrato a lavorare a bottega a 14 anni, imparando tutto su un tavolo di lavoro. Siamo in un ambiente in cui tutti hanno voglia di fare, di dare il proprio contributo e questo è davvero molto stimolante. Noi non ci fermiamo, abbiamo deciso di affrontare nuove sfide e non a caso a breve apriremo anche a Milano, così come a breve lo show-room di Crotone sarà disponibile in una nuova e rinnovata veste. Un posto dove, speriamo, ci posso rincontrare spesso per iniziative meritevoli”.