Coldiretti Calabria: anche dalle  Bandiere blu una spinta  al ritorno dei turisti

Con le 15 bandiere blu (+1) assegnate a località turistiche della Calabria abbiamo un’altra importante chance da giocarci per il ritorno dei turisti nella nostra regione.

Questo – sostiene il Presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto – è il momento nel quale le famiglie stanno scegliendo le località turistiche dove trascorrere le vacanze anche attraverso le iniziative delle borse del turismo”.

L’aumento delle bandiere blu spinge il ritorno dei turisti stranieri che prima della pandemia avevano pernottato nella penisola calabrese prima dell’estate.  Si tratta – sottolinea la Coldiretti – di un risultato importante dopo che la pandemia ha più che dimezzato  lo scorso anno le presenze straniere nel periodo tra giugno e settembre. Bisogna poi aggiungere la componente di turismo domestico, cioè quella degli italiani che viaggiano in Italia. La diminuzione in questo caso, in base ai dati ISTAT, è stata di oltre il 40%.

La sostenibilità ambientale e responsabilità sociale – sottolinea la Coldiretti – è il valore aggiunto della vacanza in  Calabria che può contare insieme al mare su parchi e aree naturali, collina e montagna. Una parte importante è la qualità alimentare con 269 tesori alimentari tradizionali dei borghi d’Italia custoditi da generazioni dagli agricoltori e salvati per sostenere la rinascita del Paese,  13 prodotti DOP, 6 IGP, 9 vini DOC e 10 IGT., con un costante aumento di  aziende biologiche e superficie destinata al biologico.

A  partire dal 2016,  su iniziativa della Coldiretti, l’agricoltura calabrese si è qualificata sui mercati con  produzioni  “glyphosate zero” e, confermando  alti standard qualitativi, si è resa garante della sicurezza alimentare. Il solo sistema agrituristico  in Calabria – ricord Coldiretti – può contare su circa 350 strutture operanti con 12200 posti a tavola e circa 1500 posti letto e spazi all’aperto davvero invidiabili.

Adesso – continua Coldiretti – deve fare deciso capolino il turismo post pandemia una diminuzione significa meno spesa e di conseguenza meno Pil. Occorre puntare sulla voglia di viaggiare, il graduale miglioramento della copertura vaccinale, l’aspettativa del superamento del coprifuoco e le nuove forme di turismo che si stanno imponendo, contagi (riscoperta di destinazioni periferiche, attività di smart working svolte da località turistiche e così via) devono permettere al settore di risollevarsi, e in fretta.