Inchiesta “Diacono”, Granato: servono i controlli per evitare i diplomifici

Per questo bisogna sbloccare i concorsi per i dirigenti tecnici

“L’inchiesta della Procura di Vibo Valentia, che vede tra gli indagati per un episodio di corruzione niente meno che la dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Maria Rita Calvosa, richiama all’attenzione lo spinoso tema della gestione degli istituti paritari e della necessità di sollecitare il concorso per i Dirigenti tecnici, le figure titolate a controllare l’operato di questi istituti: se gli Uffici scolastici territoriali non dispongono di dirigenti tecnici non potranno procedere con i controlli e i diplomifici continueranno a proliferare”.

E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato che interviene in merito all’operazione “Diacono” scattata nelle province di Vibo Valentia, Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria e Napoli nei confronti di 10 soggetti (8 in carcere, 2 agli arresti domiciliari), ritenuti responsabili in concorso, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, falso in atti destinati all’autorità giudiziaria, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e autoriciclaggio.

“Vorrei ricordare che nei mesi scorsi in Senato è stata approvata una mozione, su mia proposta che, impegna il Governo ad adoperarsi, attraverso provvedimenti di propria competenza, per estendere alle scuole paritarie norme inerenti agli obblighi di pubblicazione di dati – rimarca Granato – e ad acquisire ai fini dell’erogazione del contributo straordinario statale i dati relativi alla riduzione o al mancato versamento delle rette, determinato dalla sospensione dei servizi in presenza.

Molte di queste scuole, certamente le pubbliche paritarie, ma anche le paritarie private per il segmento infanzia e nidi per esempio, ricevono finanziamenti da parte degli enti locali sulla quota dei trasferimenti statali. In occasione della pandemia sono state erogate a questi enti, ivi inclusi quelli dei segmenti dell’obbligo e secondarie di secondo grado, delle somme assai ingenti, che, nel complesso, hanno toccato il miliardo di euro.

E’ indispensabile che ciascuna scuola paritaria sia vincolata agli stessi obblighi di trasparenza delle scuole statali, per permettere a chiunque di accedere ad informazioni inerenti al possesso o mantenimento dei requisiti di parità attraverso la pubblicità degli atti tramite sito web in cui siano resi noti organigramma, bilancio, decreti di nomina del personale a tempo determinato e indeterminato, assegnazione di docenti alle classi, orario didattico, piano triennale dell’offerta formativa, organi collegiali e loro delibere, regolamento d’istituto, patto educativo di corresponsabilità, registro elettronico delle presenze e delle attività.

Il mondo delle paritarie è costituito da 1,2 milioni di studenti che frequentano 13 mila scuole in cui sono occupate 100mila persone tra personale docente e non docente – conclude Granato -. Le paritarie sono l’altra faccia della medaglia della scuola italiana ma i diplomifici sono i peggiori nemici della parità scolastica. Il primo tema dev’essere proprio il controllo delle scuole paritarie”.