E’ stato costituito nei giorni scorsi l’ISIA – Istituto Italiano per l’Asia, l’ente che si propone fini di informazione, promozione culturale, sviluppo economico e sociale e mediazione politico-diplomatica tra l’Italia e i Paesi dell’Asia, del Bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente.
In realtà, sarebbe più corretto dire “ricostituzione” dell’Istituto che era stato già fondato nel 1985 su iniziativa del senatore Giulio Orlando, ex ministro del Commercio estero nel governo presieduto dall’on. Aldo Moro nel 1968.
Negli anni hanno collaborato con l’Istituto, attraverso la Presidenza delle Associazioni di Cooperazione e Amicizia promosse da ISIA, politici del calibro di Giulio Andreotti, Ciriaco De Mita, Gianni De Michelis, Lamberto Dini nonché l’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
L’istituto, la cui sede principale è in Piazza Cola di Rienzo a Roma, sarà presieduto da Daniele Rossi, imprenditore e presidente della Camera di Commercio di Catanzaro e uno dei fondatori assieme a Domenico Palmieri (segretario generale e tesoriere), Franco Carlini (consulente giuridico) e Antonio Loche (segretario generale onorario), quest’ultimo già segretario generale ISIA dal 1985 al 2009 e che rappresenta dunque la continuità con l’Istituto originario.
«Da anni, per motivi professionali e per passione personale, ho a che fare con i mercati asiatici e ne ho potuto apprezzare l’interesse per i rapporti commerciali con il nostro Paese – ha spiegato il presidente Rossi -.
Nelle decine di occasioni che ho avuto di viaggiare e conoscere realtà commerciali asiatiche che solo apparentemente sono lontane dalla nostra, ho scoperto una ricchezza culturale e produttiva con cui ritengo sia necessario dialogare.
Le imprese italiane possono trovare nell’Asia e nel Medio-Oriente sbocchi commerciali di particolare interesse: per aiutarle in questo passaggio abbiamo quindi deciso di ridare vita a ISIA, un Istituto con cui ci proponiamo di fare da ponte culturale e tecnico tra i due mondi riannodando così i fili di un passato in cui, proprio grazie a fitte relazioni con l’Asia, il commercio italiano era perno centrale dell’Europa».
Un ponte che si traduce nell’avvio di contatti con le Ambasciate dei Paesi del continente asiatico e con la promozione di studi e ricerche, anche attraverso borse di studio ad hoc, sui temi culturali ed economici che coinvolgono Italia, Paesi del bacino del Mediterraneo ed Est del mondo. Il tutto finalizzato a favorire la cooperazione culturale, politica ed economica attraverso iniziative idonee ed approfondire la conoscenza dei problemi legati allo sviluppo dei Paesi asiatici, del Bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente.