Coronavirus, Camere di commercio: aiuti alle Pmi in deficit di liquidità

Camere di commercio in aiuto delle imprese in deficit di liquidità a causa dell’emergenza coronavirus. Sono già 34 gli enti camerali che hanno adottato provvedimenti per favorire la liquidità delle piccole imprese: tra questi ci sono molti interventi che, attraverso il bando “tipo” realizzato da Unioncamere, permettono agli imprenditori in difficoltà di richiedere alla propria Camera contributi a fondo perduto per l’abbattimento dei tassi di interesse dei finanziamenti concessi da banche, società di leasing e altri intermediari.

L’intervento mira a coprire uno dei fattori di costo non sovvenzionati da alcuna altra forma di incentivo governativo e si inserisce nell’ambito delle iniziative promozionali a favore del tessuto imprenditoriale adottate dal sistema camerale nazionale in attuazione dell’art.125 del Decreto “Cura Italia” a cui fa riferimento anche l’art.62 del decreto “Rilancio”. Il provvedimento ha, infatti, previsto la possibilità per le Camere di commercio di realizzare specifici interventi per contrastare le difficoltà finanziarie delle Pmi e facilitare l’accesso al credito.

I contributi sono erogati una tantum dalle Camere di commercio aderenti all’iniziativa, attraverso un apposito bando a copertura di una quota o dell’intero valore degli interessi pagati dall’impresa per finanziamenti finalizzati a esigenze di liquidità, consolidamento delle passività a breve e investimenti produttivi.

La procedura “a sportello” adottata, secondo l’ordine cronologico di presentazione della domanda, e l’applicazione di una snella istruttoria tecnico-amministrativa assicurano, poi, tempi estremamente ristretti per la concessione dei contributi alle imprese.