La serietà del ministro Speranza, la politica dei fatti di ArticoloUno

Arturo Bova

L’annuncio fatto dal ministro della Sanità e segretario nazionale di ArticoloUno Roberto Speranza gratifica e fa piena giustizia in merito a quanto andavamo dicendo nei giorni scorsi in materia di sanità regionale in Calabria.

Avevamo detto che non avremmo mai e poi mai fomentato la “guerra tra poveri” che altri andavano aizzando tra precari e idonei, tra pubblico e privato, tra medici e facenti funzione, tra commissari e dirigenti. 

Forse si riteneva che il leitmotiv sarebbe stato sempre lo stesso: da un lato un Governo centrale che si trincera dietro lo scudo pilatesco del commissariamento, dall’altro la classe politica locale avvezza ad utilizzare la Sanità calabrese come una sorta di ammortizzatore sociale, buono a convalidare le pratiche clientelari e nepotistiche che hanno fatto la fortuna di sciacalli e prenditori di ogni colore e ceto politico.

 

Ma la musica è cambiata: negli incontri che noi di Art. 1 Calabria abbiamo tenuto in questi due mesi con il ministro Speranza, si respirava una atmosfera di fiducia e c’era la consapevolezza che ai buoni intenti si sommava, finalmente, una programmazione seria, competente e capace di risolvere i problemi atavici di un settore che assorbe circa il 70% delle risorse del bilancio regionale.

Le strategie e le modalità di ingaggio di quella che veniva annunciata come una vera e propria crociata contro gli sprechi, le inefficienze e, soprattutto, il malaffare che aveva regnato sovrano nel sistema sanitario regionale, ci convincevano e ci rassicuravano per un futuro migliore.

 

Quelle sensazioni così confortanti rimasero però al chiuso di quella riunione, il ministro ci aveva consegnati al silenzio più totale: «Nessuna dichiarazione – disse – se prima non trovo le risorse finanziarie che mi consentano di fare tre annunci: commissari, precari e idonei, super ticket. Poi verrò in Calabria. Ma prima non farò passerelle né voglio ingannare nessuno. Sono lusingato dagli attestati di stima che mi giungono da ogni parte, ma tutto ciò mi carica ancor di più di responsabilità e rende ancor più gravoso il mio mandato».

E aveva trovato in noi ampia condivisione su quel modo di fare politica: con i fatti e non con gli annunci. In quell’occasione ebbi a dire al ministro, infatti, che sulla Sanità ci giocavamo il nostro futuro politico. Il popolo di sinistra è per tradizione concreto ed esigente e non ti perdona nulla.

 

Il lavoro serio e l’impegno quotidiano sono sempre ripagati, oggi quindi quella promessa sta per essere mantenuta e la visita che il ministro effettuerà nella nostra regione nei prossimi giorni servirà a dare una risposta concreta a chi chiede che i propri diritti siano finalmente rispettati.