Entusiasmo e interesse hanno contraddistinto i quattro giorni di full immersion nell’esperienza calabrese che i 15 buyer internazionali ospitati dalla Camera di Commercio di Catanzaro hanno vissuto in occasione della VI edizione della Borsa del Turismo,
L’evento, anche quest’anno nato dalla Cciaa e dalla sua azienda speciale PromoCatanzaro, grazie al sostegno finanziario della Regione Calabria, ha infatti consentito a 13 aziende della provincia di presentarsi e proporsi agli operatori turistici giunti a Catanzaro oltre che dall’Italia anche da Francia, Inghilterra, Irlanda, Austria e Germania.
Tra il 23 e il 26 settembre scorsi, i buyer hanno conosciuto le strutture, le loro potenzialità di accoglienza e l’offerta turistica di tutta la provincia catanzarese, spaziando dalle coste tirrenica e ionica, fino all’entroterra, alle peculiarità artistiche e storiche di Catanzaro e alla Sila piccola, il tutto condito dalla proverbiale ospitalità calabrese – particolarmente apprezzata – e dalla cucina tipica locale.
A conclusione del tour, spazio agli incontri tra operatori locali e buyer, base sulla quale concordare eventuali accordi commerciali in vista della formazione delle nuove offerte turistiche da parte dei tour operator.
«I feedback ricevuti dai buyer sono stati particolarmente significativi – ha spiegato Daniele Rossi, presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, al termine degli incontri b2b -.A parte i complimenti, sempre graditi, che sono serviti a sottolineare quanto di buono ci sia e si faccia in Calabria, ancor di più ritengo utili i commenti, i suggerimenti e, perché no?, anche le critiche arrivate. Queste, soprattutto, si sono concentrate sulla difficoltà di accesso alla nostra regione e alle sue bellezze. Il problema delle infrastrutture e dei collegamenti con il resto del Paese e quindi del mondo è un argomento particolarmente stringente che frena, in maniera determinante, lo sviluppo della Calabria. Un tema, ahimè, sul quale le Camere di Commercio hanno pochissimo margine di manovra. Un tema che, invece, dovrebbe essere affrontato con concretezza dalla politica regionale. Servono pianificazione e attuazione di strategie di prospettiva, di medio-lungo termine, strategie di visione. Non basta stringere un accordo con una compagnia aerea per un singolo volo a settimana da un singolo aeroporto di un singolo Paese. Tutti i tour operator che abbiamo incontrato in questi giorni ci hanno sottolineato come la Calabria sarebbe semplicissima da vendere nei grandi circuiti turistici, ma senza i collegamenti aerei e interni che permettano una mobilità adeguata e rispondente alle esigenze dei turisti, ogni sforzo, ogni peculiarità locale, ogni meraviglia naturale della Calabria sono vani. A dirla tutta, appare anche banale parlare di questo tema, tanto è evidente la sua fortissima ricaduta sull’economia locale e quindi sullo sviluppo della Calabria. Ma se una regione come la nostra, che di politiche a sostegno del turismo dovrebbe occuparsi dodici mesi all’anno, negli ultimi cinque anni non ha avuto un assessore regionale al ramo, tali discorsi assumo un’enorme importanza politica. Soprattutto oggi che, alla vigilia delle elezioni regionali, si potrebbe realmente costruire un’occasione concreta per dare vita ad una programmazione degli interventi infrastrutturali a sostegno del turismo».