Le Camere di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo dicono no all’accorpamento: “Preservare autonomia ed erogazione dei servizi”

Un forte no all’accorpamento delle Camere di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, per salvaguardare le peculiarità dei territori e l’autonomia di enti essenziali per le imprese e i professionisti. È questo il messaggio lanciato da Catanzaro, nel corso della riunione congiunta e aperta dei Consigli camerali delle tre Camere calabresi interessate dalla riforma.

Tra i destinatari dell’appello la parte politica che ha risposto presente all’iniziativa delle CCIAA. Nella Sala del Consiglio della Provincia di Catanzaro erano presenti, infatti, i presidenti delle Province di Catanzaro e Vibo Valentia, Sergio Abramo e Salvatore Solano, i consiglieri regionali Baldo Esposito, Vincenzo Pasqua e Domenico Tallini, il deputato Giuseppe D’Ippolito, la senatrice Elisabetta Maria Barbuto e altri esponenti politici che in un modo o nell’altro hanno fatto arrivare il proprio sostegno all’iniziativa congiunta.

Le Camere di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, insieme ad altre Camere di commercio di tutta Italia hanno presentato a Unioncamere e al MiSE una proposta di controriforma che, tenendo conto delle specificità geo-economiche del territorio, salverebbe l’autonomia di tutte e tre le Camere di Commercio calabresi interessate dalla riforma.

 

“Vogliamo – hanno detto a chiare lettere i presidenti Rossi, Pugliese e Caffo, rivolgendosi alla classe politica locale e nazionale – che chi ha tra i propri doveri quelli della salvaguardia e della promozione del territorio che è chiamato ad amministrare sia dalla nostra parte”.