Hanno già aiutato oltre 30mila imprenditori a familiarizzare con i vantaggi delle tecnologie 4.0. Sono i Pid, la rete degli 88 “Punti impresa digitale” realizzata dalle Camere di commercio per rendere le Pmi più consapevoli delle opportunità di crescita legate alla quarta rivoluzione industriale.

 

Oltre 20mila sono stati i partecipanti ai corsi e agli eventi (in)formativi tematici organizzati dai Pid presenti in tutta Italia; quasi 8mila imprese hanno misurato online gratuitamente la propria maturità digitale con il test di autovalutazione SELFI4.0 disponibile su www.puntoimpresadigitale.camcom.it; più di 500 imprenditori hanno richiesto un assessment approfondito condotto dai Digital Promoter all’interno del network;  oltre 4mila aziende hanno avuto accesso ai 28,5 milioni di euro erogati attraverso voucher dai Pid per acquistare servizi di consulenza e formazione 4.0. Sono soprattutto micro e piccole imprese del nord che operano in prevalenza nel settore dei servizi  ad essersi rivolte al network camerale lanciato a fine giugno 2017.

 

Il risultato dell’autovalutazione mostra che “tre imprese su cinque sono ancora in uno stadio iniziale di digitalizzazione. Per questo – ha sottolineato il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli – è importante l’azione di sensibilizzazione che svolgiamo attraverso i Pid per il passaggio al 4.0.  A un anno e mezzo di avvio delle attività i numeri evidenziano, da un lato, il forte interesse delle imprese verso queste tematiche e, dall’altro, il ruolo conquistato sul campo da questa rete divenuta in poco tempo un punto di riferimento autorevole sul territorio al fianco degli imprenditori”.  “Ora siamo pronti a lanciare anche un sistema di certificazione delle competenze dei manager 4.0 – aggiunge – per aiutare le imprese a trovare le persone giuste che possano traghettarle verso la digital transformation.”

 

A frenare la trasformazione digitale delle imprese è, infatti, soprattutto l’assenza di figure capaci di guidarle verso l’adozione delle tecnologie avanzate. Per questo motivo Unioncamere ha definito un sistema per la certificazione della competenze dei manager dell’innovazione digitale. Si tratta di figure capaci di assicurare all’impresa lo sviluppo culturale e la diffusione di un pensiero innovativo che orienti un costante cambiamento dei processi in chiave impresa 4.0, che garantisca la progettazione e la realizzazione di «modelli di business» in chiave impresa 4.0, assicurando  il coordinamento strategico ed operativo di iniziative progettuali di digital transformation.

 

La mappa della maturità digitale delle imprese

Il 60% delle imprese si colloca nelle prime fasi del processo di digitalizzazione e di adozione delle tecnologie della “new digital wave”, mentre il 30% ha intrapreso il cammino verso la digitalizzazione e solo il 10% può essere realmente considerato consapevole delle opportunità offerte dalla quarta rivoluzione industriale.

Più in particolare secondo la fotografia dei  7.808 self assessment eseguiti dalle imprese, nel digitale: l’11% è Esordiente, perché legato ad una gestione tradizionale dell’informazione e dei processi;  il 49% è Apprendista, utilizza cioè strumenti digitali “di base”; il 30% è Specialista con una buona parte di digitalizzazione dei processi;  il 7% è Esperto poiché applica con successo i principi dell’Impresa 4.0; solo il 3% è un Campione con una buona digitalizzazione dei processi e ricorso a tecnologie 4.0.

La mappa della maturità digitale delle imprese evidenzia comunque sensibili diversità di sviluppo a livello geografico che accentua la distanza tra Nord e Sud del Paese.

Gli imprenditori del Nord est e del Nord Ovest sono quasi a metà del guado del percorso di digitalizzazione, più avanti in particolare sono quelli del Trentino Alto Adige, mentre circa il 70% dei loro colleghi del Sud si trova ancora nella fase iniziale. Nella media, invece, le imprese del Centro con una maturità digitale più avanzata nelle Marche e in Umbria.